sabato 10 giugno 2017





Cento cavilli per liberare il delinquente e altrettanti cento per condannare chi si difende dall’aggressione.

A tutti coloro a cui viene il prurito, dico: prima di insegnare la moralità bisogna imparare a praticarla.

Spezzo una lancia a favore degli spregiati esseri umani.
L’insulsaggine che affonda le radici nelle religioni è di una disumanità quasi... sacrale.
Ai fedeli viene inculcato – in alcuni casi in modo molto esplicito, in altri surrettiziamente – di sacrificare la vita piuttosto che abiurare la fede.
In che cosa differisce una religione dall’altra, se i ministri del culto non si ribellano a questa ennesima espressione di disprezzo della vita umana, se non la stigmatizzano senza equivocare?
Dio non può volere la morte dell’uomo nel Suo nome; ha rinunciato ai sacrifici umani già dai tempi biblici.
Insegnare che per gli olocausti ci sia una ricompensa in cielo è fanciullesco. I ministri del culto sono moralmente colpevoli di martiri e kamikaze. Sospetto che alla loro dipartita ne saranno giustamente incolpati da qualche... saggio Tribunale celeste.

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