L’umanità
ha condotto, e la sta ancora conducendo, una guerra millenaria per la conquista
del buon senso.
venerdì 11 luglio 2014
domenica 6 luglio 2014
giovedì 3 luglio 2014
Repetita iuvant.
Rilancio
un appello ai concittadini.
Perché
non insistere sull’argomento della stazione ferroviaria – mi sono domandato –
la più derelitta fra le porte di ingresso al nostro paese? Essa merita rispetto
e cura da tutti noi. La porta del paese è come quella di casa, non la imbrattiamo.
Questo
messaggio di buona creanza, che lancio dall’alto degli 81 anni, dovremmo prenderlo
sul serio.
Nelle
famiglie, da nonni e genitori con figli e nipoti.
Nelle
scuole, fra gli studenti delle medie, elementari e materne.
Dal
Comune, attraverso gli organi preposti alla sicurezza e alla cultura.
Nella
campagna elettorale.
Nei
templi. Penso che anche Lui - con rispetto parlando - non si annoierebbe alle mie
idee. La buona educazione non confligge con le virtù che un buon praticante
dovrebbe coltivare.
E mi
chiedo: “Perché non pitturare le mura imbrattate?”
Devo
temere la solita risposta? (“Bisogna inoltrare la richiesta a Roma”)
Dobbiamo
imparare a vivere in un mondo civile.
Qualche
concittadino storcerà il naso? Non storciamolo, se mai turiamolo.
Thanks.
L’odio è un fardello di cui
disfarsi presto, se non si vuole che il suo peso diventi intollerabile.
Il defunto non conosce le proprie
condizioni.
Non bisogna preoccuparsi dei
problemi se sono lontani, poiché potrebbero prendere un’altra strada.
I divi del cinema inalano il fumo
della sigaretta come i cammelli l’acqua dell’oasi.
Per sfamare i diseredati non
bisogna cucinare la gallina dalle uova d’oro.
Gli dei si appropriano i meriti
degli uomini.
Non bisogna credere che il tempo
faccia quello che dice la televisione.
Di fronte alle domande inopportune
scappano, a volte, provvidenziali bugie.
Iscriviti a:
Post (Atom)